La discussione in Consiglio Comunale di Isola sull’adozione del Piano Regolatore Generale ha segnato la nascita nel seno dell’assemblea di un PARTITO filo Italcementi.
L’affermazione non estemporanea ci deriva dal constatare quanto avvenuto nelle ultime sedute del Consiglio ove si sono discusse votate, emendate e…. le osservazioni al Piano Regolatore in tema di altezza e cubature di edifici da regolamentare nella zona INDUSTRIALE di Isola delle Femmine (quando a Isola delle Femmine si parla di zona dedicata all’industria parliamo di ITALCEMENTI).
Quindi anche la problematica Italcementi è entrata strumentalmente e prepotentemente nell’agone della campagna elettorale amministrativa.
Parliamo di “problematica Italcementi” Si!
Di certo il partito filo Italcementi in Consiglio Comunale non ha discusso dell’inquinamento dell’aria, di quello acustico e…. causa dei tanti danni alla salute dei Cittadini di Isola delle Femmine.
Il Consiglio Comunale non ha certamente discusso, della Italcementi considerata giuridicamente azienda insalubre e quindi essere forzatamente fonte pregiudizievole alla Salute umana ed all’ambiente in cui l’uomo vive.
Il Consiglio Comunale non è entrato nel merito delle lamentele, proteste ed esposti rivolte dai Cittadini/Elettori, riguardo all’azione di inquinamento acustico proveniente dalla Italcementi.
Il Consiglio Comunale è stato incurante dei risultati delle analisi effettuate dall’ARPA in cui si evidenziavano la presenza di inquinanti ( leggi CROMO ESSAVALENTE, metalli pesanti e…..) in quantità elevatiSSIME per la sopportabilità umana, quindi fonte di gravi malattie.
Molti Consiglieri hanno deciso il futuro del nostro paese, cioè paese industriale, vedi le ultimissime sedute consiliari.
Loro stessi sono promotori di interventi (chiacchiere) propensi a sviluppare le attività turistiche.
Mi fanno ridere. Industria e turismo non possono essere compatibili.
La cosa veramente vergognosa è che l'interesse dell'intera collettività (vedi Ufficio tecnico Comunale che approvava i limiti di altezza e cubatura) è stata calpestata, derisa e ignorantemente non considerata perchè è prevalsa una relazione di un tecnico dipendente di società o ditta privata sostenendo appunto che i loro interessi di produzione sono prioritari a tutto il resto.
Questo significa che nel nostro paese non essendoci nessun tipo di limite possono venire ad installare qualsiasi tipo di attività industriale.
Bravi!!!!!
Stanco di sentire parlare di posti di lavoro da salvaguardare quando questi possono essere sicuramente quintuplicate dietro a uno studio serio che porti attività di tipo turistico.
Propongo a tutti i cittadini di Isola delle Femmine ed in particolar modo i giovani di attivarsi per proteggere in tutti i modi quello che realmente il nostro paese offre, la bellezza naturale il che significa anche posti di lavoro (migliaia).
Per diritto di cronaca i consiglieri favorevoli ai limiti di altezza e cubatura erano i consiglieri
appartenenti alla lista civica "ISOLA PER TUTTI".
I contrari erano i consiglieri appartenenti alla lista civica "INSIEME ISOLA DELLE FEMMINE".
Isola Democratica? Tace meglio non presenziare al fine di non pronunciarsi.
Allo scopo di evitare ulteriori strumentalizzazioni o volgari speculazioni per quanto da noi affermato. Ribadiamo la nostra posizione di salvaguardia e di garanzia per la funzione che la Italcementi assolve nel tessuto economico e sociale del nostro territorio. Il rispetto delle leggi e delle disposizioni Regionali Statali ed Europei, in tema di ambiente sono da ritenersi parte integrante e facente parte della responsabilità che la Italcementi assume con i lavoratori e l’intero territorio in cui opera.
Fabio Solina.
membro Comitato Cittadino Isola Pulita
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2009/01/risarcimento-danni-dell-inquinamento.html
L'emanazione dell'Autorizazione
Integrata Ambientale è frutto di un procedimento complesso in cui viene
effettuato un contemperamento degli interessi, anche per rendere più
accettabili le scelte. Questo, ovviamente non deve escludere il perseguimento
del massimo rigore metodologico e del massimo equilibrio con la quale le
procedure valutative vanno impostate e condotte, perché l’efficacia della
“proposizione delle soluzioni” e la correttezza della “valutazione delle
soluzioni” dipenderanno strettamente da questo modus operandi.
La valutazione per il rilascio
dell’AIA, quindi, deve essere caratterizzata da un tipico approccio
scientifico, basato sull’analisi chimico-fisica completa e non dogmatico.
L’approccio ideale alle decisioni è
proprio quello razionale, in cui viene seguita una sequenza di passi
pre-determinata e strutturata per identificare e risolvere il problema in modo
ottimale. Opportunamente traslato nel mondo dell’AIA l’approccio “razionale”
vuol dire, ad esempio, scegliere la MTD da applicare all’impianto valutando
tutte le possibili alternative (tutte quelle estratte dalle citate linee guida
nazionali o dai documenti che ha redatto l’ufficio IPPC della UE o individuate
dal gestore o dal decisore, sulla base della propria esperienza), scegliendo
criteri di ottimizzazione e confrontando tutte le soluzioni tra di loro per
arrivare a quella “ottimizzante”.
Nel caso de quo l'amministrazione non
ha adottato né una soluzione ottimale , né una soddisfacente nei termini sopra
indicati infatti è stato concesso l'utilizzo di un combustibile (di per sé
pericoloso per la salute pubblica), senza verificare la pericolosità derivante
dall'uso del petcoke all'interno di un ciclo produttivo svolto da un impianto
obsoleto .
In verità l'autorizzazione all'utilizzo del
petcoke maschera un provvedimento ampliativo con cui si autorizza l'utilizzo di
un combustibile:
a) senza valutare correttamente la
presenza di inquinanti connessi all'utilizzo del petcoke ,
b) ed all'interno di un impianto
vecchio e pericoloso per la salute pubblica e per l'ambiente circostante, senza
il necessario ammodernamento.
c) senza verificare la presenza di
emissioni pericolose per la salute pubblica e per l'ambiente all'interno
dell'attuale ciclo produttivo comprendente l'uso del petcoke.
Orbene, nel procedimento che ha portato
al rilascio dell'AIA all'Italcementi spa, si sono tenute 5 conferenze di
servizi senza che sia mai stata convocata la Soprintendenza, che avrebbe dovuto
esprimere il proprio parere vincolante (nulla osta paesisitico) in sede di
conferenza così come previsto dal D.lgs 490/99 per i progetti da realizzare all'interno
di aree protette A riprova di ciò si pone quanto affermato proprio in seno alla
seduta di conferenza di servizi del 31-1-07 laddove si rilevava l'assenza della
convocazione della Soprintendenza e la necessaria partecipazione della stessa
alla Conferenza di servizi per i necessari rilievi in ordine alla compatibilità
ambientale di quanto richiesto dalla controinteressata.
VERBALI delle Conferenze di servizi
tenutesi in data 31-1-07, 21-11-07, 31-1-08, 20-2-08 e 19-3-08;
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