Al Dirigente Generale
Dipartimento Ambiente .
Al Servizio 1
Dipartimento Ambiente
p.c.
Al Presidente della Regione
Alla Procura della
Repubblica
Tribunale di Palermo
Al Comando Carabinieri NOE
e-mail: noepacdo@carabinieri.it;
Al Presidente della IV
Commissione
Ambiente e Territorio
e-mail: commissione.IV@ars.sicilia.it
e-mail: gtrizzino@ars.sicilia.it
Al Comune di Isola delle
Femmine
Al Comune di Capaci
e-mail sindaco.comunecapaci@pec.it
Oggetto: VIOLAZIONE NORMATIVA SUL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEL COMITATO CITTADINO ISOLA
PULITA SEZIONE LEGAMBIENTE, PORTATORE DI INTERESSI PUBBLICI (TAVOLO TECNICO DEL 20 NOVEMBRE 2014 SERVIZIO
1 VIA VAS TENUTOSI IN ASSESSORATO) NEL PROCEDIMENTO DI CONCESSIONE A.I.A. ALLA
DITTA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE
Il
sottoscritto, Giuseppe Ciampolillo, coordinatore del Comitato Cittadino Isola
Pulita sezione Legambiente, in riferimento al procedimento per la concessione
dell’autorizzazione in oggetto, fa presente quanto segue:
- il
giorno 22 luglio 2014 il Servizio 1 del D.R.A.- ARTA convocava un incontro
informativo, definito “avvio del procedimento” riguardante il “rinnovo”
A.I.A. - Italcementi sito di Isola delle Femmine – ex art 29 octies del
D.Lgs 152/06 e s.m.i., D.R.S. del 18.07.2008; in detta sede questo
Comitato, regolarmente invitato, rappresentava una serie di osservazioni
sia sul rilascio dell’autorizzazione (ritenuta irregolare perché
rilasciata da soggetto che a quella data non ne aveva titolo) che sui
successivi adempimenti e controlli da parte degli Organi preposti
(ritenuti mancanti nei tempi e nei modi previsti dall’autorizzazione), il
tutto meglio specificato nel relativo verbale che si richiama
integralmente e che si allega; il Comitato formulava, altresì, la
richiesta di esame dei rapporti dei sopralluoghi effettuati dall’ARPA nel
periodo 2009-2013;
- il
giorno 8 agosto 2014 sul sito web dell’ARTA veniva pubblicato l’Avviso pubblico procedura di rinnovo AIA per Cementeria
Italcementi di Isola delle Femmine (ex comma 3, art. 29-quater, D.Lgs.
152/06 e ss.mm.ii.);
- il
giorno 2 settembre 2014 questo Comitato inviava al Servizio 1 (per
conoscenza anche a numerosi altri
indirizzi istituzionali, nonché al Comando CC del NOE ed alla Procura
della Repubblica di Palermo) le proprie osservazioni, corredate da
numerosi allegati, cui si rimanda integralmente, dove ribadiva, con ulteriori
dettagli, le problematiche già sollevate nell’incontro del 22 luglio; da allora nulla veniva più comunicato
sul procedimento a questo Comitato;
- il
giorno 04/03/2015, a seguito di richiesta di accesso agli atti del
04/03/2015 presso il Servizio 1, si apprendeva che il 20 novembre 2014
(nota di convocazione n. 52367 del 12 novembre del Servizio 1) si era
svolto un Tavolo tecnico nell’ambito del suddetto procedimento, a cui,
inspiegabilmente, non era stato
invitato questo Comitato e ciò nonostante che la predetta convocazione
facesse esplicito riferimento alle proprie osservazioni formulate
nell’incontro del 22 luglio (“in
riscontro alle richieste formulate nel corso dello stesso incontro dal
dott. Gioacchino Genchi n.q. di consulente tecnico del Comitato Cittadino
di Isola Pulita”);
Il
Comitato, giusto alla luce di quanto rappresentato, in primis gli appunti mossi nei confronti del D.R.S. 693/08 e sugli
atti consequenziali connessi, ritiene
che la mancata convocazione al Tavolo
tecnico costituisce una palese limitazione al diritto di partecipazione al
procedimento amministrativo in corso, se non una specifica violazione, in danno
di chi, come il Comitato, è parte rappresentativa di interessi diffusi della
cittadinanza;
Il
Comitato, pertanto, avanza diffida a rendere nulla la riunione tenutasi il 20
novembre ed ogni altro atto sequenziale, chiedendo, al contempo, la sua
tempestiva riconvocazione, considerato peraltro che i termini di chiusura del
procedimento appaiono già superati.
Il
Comitato fa riserva, ove non dovesse ricevere riscontro entro sette giorni
dalla presente, di rivolgersi alla Autorità Giudiziaria.
Comitato Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE GIUSEPPE CIAMPOLILLO
n.b.
si allega: Osservazioni
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita rinnovo A.I.A. Italcementi Inviate
con posta certificata il giorno 2 settembre 2014
Isola
delle Femmine 7 aprile 2015
•
Ricevuta di
avvenuta consegna
Il giorno 07/04/2015 alle ore 17:28:17 (+0200) il messaggio "DIFFIDA MANCATO INVITO ISOLA PULITA PROCEDURA AIA 20 NOVEMBRE 2015" proveniente da giuseppeciampolillo@pec.it ed indirizzato a "presidente@certmail.regione.sicilia.it"
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Identificativo del messaggio: opec275.20150407172815.30824.02.11.15@pec.aruba.it
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•
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07/04/2015 alle ore 17:28:17 (+0200) il messaggio
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•
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07/04/2015 alle ore 17:28:17 (+0200) il messaggio
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•
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•
Il giorno
07/04/2015 alle ore 17:28:16 (+0200) il messaggio con Oggetto
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ed indirizzato a "ambiente.comunecapaci@pec.it"
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•
Ricevuta di
accettazione del messaggio indirizzato a commissione.IV@ars.sicilia.it
("posta ordinaria")
gtrizzino@ars.sicilia.it ("posta ordinaria") noepacdo@carabinieri.it ("posta ordinaria")
assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata") dipartimento.ambiente@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata")
presidente@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata") prot.procura.palermo@giustiziacert.it ("posta certificata")
ambiente.comunecapaci@pec.it ("posta certificata") sindaco.comunecapaci@pec.it ("posta certificata")
giorgio.dangelo@regione.sicilia.it ("posta ordinaria") comuneisoladellefemmine@viapec.net ("posta certificata")
urbanistica.comuneisoladellefemmine@viapec.net ("posta certificata")
gtrizzino@ars.sicilia.it ("posta ordinaria") noepacdo@carabinieri.it ("posta ordinaria")
assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata") dipartimento.ambiente@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata")
presidente@certmail.regione.sicilia.it ("posta certificata") prot.procura.palermo@giustiziacert.it ("posta certificata")
ambiente.comunecapaci@pec.it ("posta certificata") sindaco.comunecapaci@pec.it ("posta certificata")
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urbanistica.comuneisoladellefemmine@viapec.net ("posta certificata")
•
Il giorno
07/04/2015 alle ore 17:28:15 (+0200) il messaggio con Oggetto
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giorgio.dangelo@regione.sicilia.it ("posta ordinaria")
comuneisoladellefemmine@viapec.net ("posta certificata")
urbanistica.comuneisoladellefemmine@viapec.net ("posta certificata")
è stato accettato dal sistema ed inoltrato. Identificativo del messaggio: opec275.20150407172815.30824.02.11.15@pec.aruba.it
A CURA DEL
COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE OVE INSISTE IN PIENO
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ITALCEMENTI AZIENDA CLASSIFICATA COME INDUSTRIA INSALUBRE DI PRIMA CLASSE
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AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
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tel.: 091 7077870 - fax:
091 7077963
AL DIRIGENTE GENERALE DEL
DIPARTIMENTO AMBIENTE DELL’A.R.T.A.
Dott. Gaetano Gullo
Via Ugo La Malfa,
169
90146 - Palermo
091 7077807 - 091 7077223
Fax: 091 7077294
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
C/O TRIBUNALE DI PALERMO
PIAZZA V.E. ORLANDO 1
90138 PALERMO
Comado Carabinieri Tutela
per l'Ambiente
Nucleo Operativo Ecologico
Piazza Principe di
Camporeale 64
90100 PALERMO
tel. 091/6788076, Fax 091
515142
Al Presidente della IV
Commissione
Ambiente e Territorio
c.a. Giampiero Trizzino
fax 0917054564
Oggetto:
OSSERVAZIONI –
Procedimento di rinnovo Autorizzazione Integrata Ambientale della Italcementi S.p.a. di
Isola delle Femmine
Con
riferimento, alla pubblicazione del giorno 8 agosto 2014, apparso sul sito
dell’A.R.T.A. dipartimento: “Avviso pubblico procedura di rinnovo aia
per cementeria Italcementi di Isola delle Femmine (ex comma 3, art 29-quater,
d.lgs. 152/06 e s.m.i.) “ (vedi allegati 1 e 2 )
il
Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola
delle Femmine, associato a Legambiente, formula le seguenti osservazioni:
1.
Il Comitato rileva innanzitutto la nullità del DRS 683 del 18 luglio
2008 in quanto emanato da soggetto che non ne aveva titolo.
L’ing.
Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, non era di fatto il dirigente
responsabile del Servizio VIA-VAS poichè
il decreto del Dirigente Generale pro tempore che ne approvava il contratto di
lavoro fino al 16 dicembre 2008 è datato 17 dicembre 2008 (DDG n. 1474), cioè
risulta essere stato adottato 5 mesi dopo l’autorizzazione concessa dall’ing.
Sansone alla Italcementi.
Nel citato DDG l’arch. Tolomeo fa riferimento alla nota a sua firma, DTA
n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la quale avrebbe affidato all’ing. Sansone
l’incarico di responsabile del Servizio.
E’ persino superfluo evidenziare che
l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con
una semplice nota ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto
dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti
amministrativi, essa può avvenire con un provvedimento di pari livello della
precedente attribuzione, giammai con una nota.
Sarebbe come concedere o prorogare una autorizzazione, p.e. alle
emissioni in atmosfera, un AIA, ecc., con una nota e non con un provvedimento
specifico.
A tal proposito, il Comitato rileva che deve presumersi che sia il
dirigente generale arch. Pietro Tolomeo che l’ing. Sansone non potessero
ignorare, per manifesta evidenza, l’illegittimità di una procedura e di una
nomina del tutto irregolare, non valida e, di conseguenza, priva di ogni efficacia amministrativa.
Ma c’è anche di più.
Nella nota n. 17818 l’arch. Tolomeo motiva la procedura adottata
richiamando l’art. 36, comma 9, del CCRL dell’area della dirigenza.
Si tratta di un richiamo del tutto improvvido che contraddice
completamente il suo stesso operato, in quanto il comma 9 recita “Nelle ipotesi in cui non vi siano modifiche
della struttura né motivi che giustifichino eventuali rotazioni o comunque il
mancato rinnovo del contratto, e non vi sia una valutazione negativa
dell’operato del dirigente, allo stesso deve essere garantita la stipula di un nuovo contratto
individuale senza soluzione di continuità per l’azione amministrativa e
gestionale entro e non oltre i successivi trenta giorni”.
Ne consegue che l’arch. Tolomeo ha operato anche in palese violazione
del CCRL dell’area della dirigenza e che il conferimento dell’incarico all’ing.
Sansone è avvenuto in modo irregolare, illegittimo e non retrodatabile, tutte
ragioni per cui, in ogni caso, l’ing. Sansone alla data di emanazione del DRS
n. 693, il 17 luglio 2008, non aveva il titolo né il potere occorrenti a
formalizzare il provvedimento dell’AIA.
2.
Stanti i rilievi di nullità sollevati al punto 1) il Comitato potrebbe
anche esimersi da ulteriori considerazioni. Cionondimeno, la presunta autorizzazione
e l’attuale avvio della procedura del suo preteso “rinnovo” si prestano a far
eccepire altri motivi di irregolarità anch’essi di manifesta evidenza.
a)
L’art. 6 del DRS n. 693 prevedeva che “Il
provvedimento definitivo sarà subordinato alle risultanze della visita di
collaudo. Gli enti preposti al controllo esamineranno in quella sede le
risultanze della suddetta visita e potranno, se ritenuto necessario, modificare
le condizioni e prescrizioni autorizzative”.
L’art
7 precisava che “L’Autorizzazione
Integrata Ambientale viene subordinata al rispetto delle condizioni e di tutte
le prescrizioni impartite dalle competenti attività intervenute in sede di
conferenza dei servizi…che fanno parte integrante e sostanziale del presente
decreto…”. Nelle pagg. 4-11 venivano specificati le “Prescrizioni relative alle attività di recupero di rifiuti come materie
prime”, i “Limiti alle emissioni”,
le “Prescrizioni relative all’impianto”,
le “Prescrizioni relative ai combustibili
utilizzati ed ai consumi energetici “, le “Prescrizioni relative ai rifiuti prodotti “ e le “Prescrizioni relative alle attività di
monitoraggio (Piano di monitoraggio e controllo)”. Veniva fatto obbligo
all’azienda di procedere “entro 24 mesi dal rilascio
dell’autorizzazione alla
conversione tecnologica (“revamping”) dell’impianto con il completo
allineamento alle Migliori Tecnologie Disponibili previste per il settore del
cemento…”, ma nel caso del mancato “revamping” “…comunque adeguare l’impianto esistente alle M.T.D. attraverso i seguenti
interventi” [quelli sopra specificati].
Tuttavia,
alla scadenza dei 24 mesi risulta che nessuna delle autorità preposte si è
premurata di adempiere agli obblighi
discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel DRS n. 693
al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione.
b)
Il 9 giugno del 2011, a distanza di 36
mesi e cioè con un anno di ritardo, il Servizio 1, riconoscendo che “il decreto prevedeva condizioni e
prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”,
teneva la riunione di un tavolo tecnico “al
fine di verificare se la società Italcementi ha provveduto a dare corso alla
attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento”.
Dalla
lettura del verbale risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di
operare nel rispetto delle prescrizioni previste dall’autorizzazione,
inspiegabilmente nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia
nel merito, p.e. sugli interventi strutturali, limitandosi la discussione solo
ad alcuni aspetti relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento
delle centraline di rilevamento degli inquinanti.
Quindi,
il dato che se ne trae e che dopo 36 mesi dal rilascio del provvedimento AIA
restavano privi di ogni verifica quei presupposti e quelle prescrizioni che
avrebbero dovuto rendere valida e definitiva l’autorizzazione.
Da allora ad oggi, cioè a distanza
complessiva di 6 anni dal DRS n. 693, la situazione, come è noto e come risulta
agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del
provvedimento si somma anche la mancanza di validità di merito, in quanto nulla
è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che avrebbero dovuto
essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi dalla data di
emanazione dell’autorizzazione.
Questo Comitato, pertanto, nel
sottolineare l’inspiegabile comportamento degli enti deputati al controllo di
attuazione del DRS n. 693, fa presente che mancano del tutto i presupposti per
procedere al rinnovo di una autorizzazione da considerarsi, in primis, di per sé inesistente e,
eventualmente, non più valida almeno dal luglio del 2010.
Alla luce delle superiori
considerazioni, questo Comitato ritiene inattuabile la procedura di rinnovo essendo, invece, necessaria
un’autorizzazione ex novo.
Comitato Cittadino Isola Pulita
COORDINATORE GIUSEPPE CIAMPOLILLO
posta certificata: GIUSEPPECIAMPOLILLO@pec.it
email: isolapulita@gmail.com
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
FAX 091 7077963
IV Commissione Ambiente e
Territorio
Assemblea Regionale Siciliana
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
FAX 091 7054564
Raccomandata R.R.
Anticipata via fax
Oggetto: Decadenza,
per inosservanza prescrizioni, decreto
693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la
presente intende ribadire quanto
dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1°
Servizio VIA-VAS di questo Assessorato,
avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la
procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I
cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle
autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo
conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di
raggiungere l’obiettivo di un elevato
livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione
delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione
della Unione Europea ed a livello
nazionale) atte a ridurre gli impatti
ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la
previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere
prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi
per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano
conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche
ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti
limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle
prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali
siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio
di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti
preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche
modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili
individuate per l’impianto.
Preso atto dell’istanza
presentata, dalla Italcementi datati
3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed
ammodernamento tecnologico dell’impianto.
(rintracciabile
sul sito a pag
Preso atto che in data 31.01.08 nella seduta della
Conferenza dei Servizi la Italcementi
faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del
pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così il progetto di modifica dell’impianto che la
Italcementi aveva presentato il
3.11.2006
Preso atto che il 29
agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il
“Dirigente” del 2° Servizio VIA-VAS Ing
Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale alla Italcementi S.p.a.
Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:
articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità
competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso
l’impianto congiuntamente con gli enti
che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla
comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di
verifica la attuazione delle
prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a.
è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di
progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”
articolo 7 recita: “subordinato
al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle
competenti autorità intervenute in sede
di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno
parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data
di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le
prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili,
dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in
conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda
di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla
conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento
alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore cemento, al fine di ottenere un sostanziale
miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento
dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo).
Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare
un sistema di abbattimento delle polveri
che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello
emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
Visto l’atto d’invito
e diffida a provvedere con istanza in
autotutela, inviato con Raccomandata
R.R. 14344889362-1 del 21-03-2011
al 2° Servizio VIA-VAS Assessorato TT.AA.
Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi
i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi
S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale
Territorio Ambiente senza che risulti realizzato alcun intervento volto ad
uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità
per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente
inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità
anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti
sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute
dei cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia
effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte
nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata
comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale
relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla
cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte
dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la
stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la
comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del
cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente
costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che
obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività
di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso
e considerato
Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita
gli Enti in indirizzo, per le competenze
che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o
revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18
luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine
previsto dalla stessa e/o per gli altri
motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di
adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto
dell’A.I.A.
Recapito: isolapulita@gmail.com
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine
Per maggiori informazioni si
trovano sui siti del Comitato Cittadino Isola Pulita:
CEMENTIFICIO DI
ISOLA, IL “GIALLO” DELL’AUTORIZZAZIONE IMPOSSIBILE
17 dicembre 2014
L’assessorato
regionale al Territorio e Ambiente avrebbe rilasciato il Via-Vas ad
Italcementi, con la firma di un dirigente che non aveva titolo per farlo. La
denuncia del Comitato cittadino e dell’eurodeputato grillino Corrao, che ha
portato la vicenda a Bruxelles
di Paolo Patania
Può uno dei più grandi cementifici siciliani operare,
per ben sei anni, con un’autorizzazione rilasciata da un dirigente regionale
che non aveva titoli per firmare l’atto? Stando a quello che si legge in un
documento del “Comitato cittadino Isola pulita”, sembrerebbe di sì. Di più:
sembra che Bruxelles, nei giorni scorsi, abbia acceso i riflettori sul
cementificio di Isola delle Femmine partendo proprio dai fatti
raccontati nel documento dal quale ha preso spunto l’europarlamentare del
Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, che su questa storia sta conducendo
una battaglia politica. Le carte sono state peraltro inviate a Regione,
carabinieri e magistratura.
Nella relazione del “Comitato cittadino Isola
pulita” c’è scritto che il decreto del responsabile del Servizio
dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che ha rilasciato l’Autorizzazione
integrale ambientale (Aia) alla cementeria di Isola delle Femmine sarebbe
nullo. Il riferimento è al “Drs 683 del 18 luglio 2008”. Questo perché Drs –
sigla che sta per Dirigente responsabile del servizio – ha emanato
un’autorizzazione “da soggetto che non ne aveva titolo”.
Nel mirino finisce l’ingegner Vincenzo Sansone,
firmatario del provvedimento, che a quella data “non era di fatto il dirigente
responsabile del servizio Via-Vas”. Il riferimento è al servizio
dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che rilascia la Valutazione
di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica (Vas). E qui
c’è il primo passaggio strano di questa vicenda: il decreto del dirigente
generale che nomina Sansone dirigente del servizio Via Vas risale al 17
dicembre 2008. Quindi quando lo stesso Sansone ha rilasciato l’autorizzazione
all’Italcementi – e cioè cinque mesi prima – non era dirigente del servizio
Via-Vas. La nomina di Sansone, stando alle date, sarebbe addirittura a
“sanatoria” del periodo pregresso, e quindi retroattiva. In pratica, stando a
quanto si legge in questo documento, l’ingegnere Sansone viene nominato
responsabile del Servizio Via-Vas cinque mesi dopo aver rilasciato
l’Autorizzazione integrale ambientale alla cementeria di Isola delle Femmine.
Nel documento si legge che il dirigente
generale dell’epoca dell’assessorato al Territorio, Pietro Tolomeo, fa
riferimento “alla nota a sua firma, Dta n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la
quale avrebbe affidato all’ingegnere Sansone l’incarico di responsabile del
Servizio”. Punto, questo, che viene contestato nel documento del Comitato di
Isola delle Femmine: “È persino superfluo evidenziare che l’affidamento (o
attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con una semplice
nota, ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto dicasi nel
caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti amministrativi, può
avvenire con un provvedimento di pari livello della precedente attribuzione,
giammai con una nota”.
La nomina di Sansone, secondo il documento, sarebbe
irregolare “e, di conseguenza, priva di ogni efficacia amministrativa”. E
avrebbe anche violato il contratto collettivo di lavoro dell’area della
dirigenza regionale. “In ogni caso – si legge sempre nel documento –
l’ingegnere Sansone, alla data di emanazione del Drs n. 693, il 17 luglio 2008,
non aveva il titolo, né il potere occorrenti a formalizzare il provvedimento
dell’Aia”.
Fine dei problemi?
Non esattamente. Nel documento si parla
anche di collaudi e prescrizioni che riguarderebbero lo stesso
cementificio di Isola delle Femmine. E di obblighi. Il cementificio avrebbe
dovuto procedere “entro 24 mesi dal rilascio dell’autorizzazione (da
parte dell’assessorato al Territorio e Ambiente, ndr), alla conversione
tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento alle
migliori tecnologie disponibili previste per il settore del cemento…”.
“Tuttavia, alla scadenza dei 24 mesi – si legge sempre nel documento – risulta
che nessuna delle autorità preposte si è premurata di adempiere agli obblighi
discendenti dalle prescrizioni di propria competenza contenute nel Drs n. 693
al fine di rendere definitiva o meno l’autorizzazione”.
Il 9 giugno del 2011, cioè con tre anni di
ritardo, l’assessorato al Territorio e Ambiente riconoscendo che “il decreto
prevedeva condizioni e prescrizioni da attuare con scadenze temporali…da
effettuarsi entro 24 mesi dalla data di rilascio…”, teneva la riunione di un
tavolo tecnico “al fine di verificare se la società Italcementi ha
provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel
Decreto di riferimento”.
Dalla lettura del verbale
risulta che, ad eccezione della Italcementi che dichiara di operare nel
rispetto delle prescrizioni previste dall’autorizzazione, “inspiegabilmente
nessuna delle autorità competenti alle verifiche si pronuncia nel merito” degli
interventi strutturali. La discussione viene limitata “solo ad alcuni aspetti
relativi al monitoraggio delle emissioni ed al posizionamento delle
centraline di rilevamento degli inquinanti” “Da allora ad oggi – si legge
sempre nel documento – cioè a distanza di sei anni, la situazione, come risulta
agli atti, è rimasta del tutto invariata: ai rilievi di nullità del
provvedimento si somma anche la mancanza di validità di merito, in
quanto nulla è dato a sapere circa il rispetto di tutte le prescrizioni che
avrebbero dovuto essere rispettate dall’Italcementi nei termini di 24 mesi
dalla data di emanazione dell’autorizzazione”.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE
FEMMINE
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IL PATERACCHIO TOLOMEO PIETRO DIRETTORE GENERALE NOMINA SANSONE RESP 2 SERVIZIO VIA VAS IL 17 12 08 SINO AL 16 12 08 DERETO AIA 693 ITALCEMENTI 17 7 08 |
Interrogazioni
parlamentari
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29 agosto
2014
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Interrogazione
con richiesta di risposta scritta
alla Commissione Articolo 130 del regolamento Ignazio Corrao (EFDD) |
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Il
27 agosto 2014 è stata inviata al Commissario Potočnik una lettera dai
membri della deputazione regionale, nazionale ed europea del Movimento 5
Stelle (M5S) sulla possibile violazione del diritto europeo, da parte della
Regione Sicilia, per quanto riguarda l'attuazione della normativa europea
relativa all'Autorizzazione Integrata Ambientale (impianto Italcementi
dell'Isola delle Femmine).
Emerge
che per sei anni, dal momento del rilascio dell'A.I.A. con decreto del
responsabile del servizio (D.R.S.) 693/2008 ad oggi, non sono state
rispettate le prescrizioni previste dall'A.I.A. relativamente al monitoraggio
della qualità dell'aria che prevedevano l'installazione di due centraline. Ad
oggi emerge una chiara responsabilità per la mancata installazione delle
centraline da parte dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente (ARTA),
il quale non ha convocato il tavolo tecnico finalizzato a individuare le
tipologie e i luoghi per l'installazione delle stesse. Inoltre, alla lettura
dei diversi verbali ispettivi dell'Agenzia Regionale Protezione Ambiente
(ARPA), l'ARTA non è intervenuta omettendo atti di competenza previsti dalla
normativa italiana in attuazione dell'articolo 14 della direttiva 96/61/CE e
non ha ottemperato all'obbligo di diffida per mancato rispetto delle
prescrizioni previste dall'A.I.A.
Alla luce
di quanto descritto si chiede alla Commissione europea di verificare se vi è,
in linea di principio, una violazione della direttiva 96/61/CE.
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Interrogazioni parlamentari
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15
ottobre 2014
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Risposta
di Janez Potočnik a nome della Commissione
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L'art. 8
della direttiva (UE) 2010/75(1) sulle
emissioni industriali prevede l'obbligo per gli Stati membri di adottare le
misure necessarie per garantire il rispetto delle condizioni di
autorizzazione.
Sulla
base delle informazioni disponibili risulta che il gestore dell'impianto
abbia presentato nel 2014 una domanda di rinnovo dell'autorizzazione IPPC.
Nella sua richiesta il gestore ha espressamente dichiarato che l'impianto
funziona nel completo rispetto delle disposizioni della (precedente)
autorizzazione IPPC. Nel contesto della procedura di rinnovo
dell'autorizzazione IPPC, l'autorità competente ha la possibilità di
verificare la conformità del gestore alla legislazione dell'UE e, in caso di
non conformità, può rifiutare il rinnovo della suddetta autorizzazione.
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Interrogazioni parlamentari
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31 ottobre 2014
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Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione Articolo 130 del regolamento Ignazio Corrao (EFDD) |
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In risposta all'interrogazione E-006436/2014 la
Commissione afferma che «l'art. 8 della direttiva (UE) 2010/75 sulle
emissioni industriali prevede l'obbligo per gli Stati membri di adottare le
misure necessarie per garantire il rispetto delle condizioni di
autorizzazione».
Come la Commissione stessa ha potuto constatare
e ammettere (si veda comunicazione ARES(2014)2995107), sulla base dei dati di
fatto il decreto AIA non è stato applicato in maniera integrale come previsto
dalla normativa europea. E ancora oggi la situazione non è mutata.
Stiamo parlando di un decreto AIA del 2008 e di
ben sei anni di completa inazione da parte dell'autorità competente che,
nonostante fosse informata nelle relazioni annue da parte dell'Agenzia
regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), non è intervenuta con alcun
atto di diffida, come previsto dalla normativa nazionale in attuazione
dell'art. 8 della direttiva 2010/75. Si tratta di una situazione persistente
da sei anni.
Può la Commissione chiedere informazioni alla
Regione Siciliana riguardo a tale situazione?
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Interrogazioni
parlamentari
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7 gennaio
2015
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Interrogazione
con richiesta di risposta scritta
alla Commissione Articolo 130 del regolamento Ignazio Corrao (EFDD) |
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Nella risposta E-008576/2014 la Commissione afferma di
aver constatato sulla base del verbale del 22/07/2014 che il decreto AIA del
2008 non è stato applicato in maniera integrale come previsto dalla normativa
europea.
La
Commissione fa riferimento all'invito ad installare le centraline fatto dalle
autorità competenti al gestore dell'impianto nel 2014. Si segnala che a
quell'invito non ha fatto seguito alcun intervento. Pertanto la violazione
persiste da 6 anni durante i quali vi è stata completa inazione da parte
dell'autorità competente che, nonostante fosse informata annualmente
dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, non è intervenuta con
alcuna diffida (come previsto dalla normativa). Sarebbe grave se la
Commissione intendesse avallare un atteggiamento persistente da 6 anni di
violazione del diritto europeo, senza neanche sollecitare le autorità
competenti.
Proprio
sulla scorta di queste motivazioni, a seguito della denuncia CHAP (2014)
03804, la Commissione ha avviato la procedura EU Pilot 7194/14/ENVI,
informando di voler avviare una indagine e un confronto con le autorità
italiane. La rispostaE-008576/2014 apparirebbe incoerente con
l'avvio della procedura EU Pilot sopramenzionata.
La
Commissione può fornire aggiornamenti rispetto alla procedura in corso?
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A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE
FEMMINE
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